La scoperta dei vari cannabinoidi ha certamente stravolto la nostra vita, sia dal punto di vista dell’intrattenimento sia dal punto di vista terapeutico: ma a quando risale questa scoperta? E a chi è da attribuire?
Pare che le prime ricerche e i primi studi circa i vari cannabinoidi risalgano all’inizio del XIX secolo. Più in particolare, si racconta che nel 1840 fu uno scienziato a ottenere il primo estratto attivo dalla pianta della cannabis e dalle sue foglie: questo scienziato era Schlesinger e a lui seguirono molti altri ricercatori, tra cui Decourtive, che proseguì gli studi in merito a questa pianta e a quello che ne sarebbe potuto derivare.
Solo durante il XIX secolo, come abbiamo detto, i ricercatori iniziarono a testare e a sperimentare i vari estratti della pianta della cannabis, fino ad arrivare – ovviamente con il passare di parecchio tempo, di parecchi studi e di parecchie ricerche – alla scoperta dei vari cannabinoidi di nostra conoscenza, che sono il CBD, il CBC, il CBN e il CBG. Ma come si è arrivati alla scoperta di ognuno di questi cannabinoidi? Scopriamolo insieme nel corso del prossimo paragrafo!
In ordine cronologico, il primo tra i vari cannabinoidi scoperti è stato il CBN e, dopo questa scoperta, nel giro di pochissimi anni, sono stati scoperti anche – e in ordine – il CBD, il CBG e il CBC. Scopriamo, dunque, come si è giunti a queste fondamentali scoperte.
Una volta scoperti i cannabinoidi, gli studi hanno proseguito nel cercare di comprendere se questi cannabinoidi potessero avere un utilizzo: con il passare degli anni, possiamo dire con certezza che questi cannabinoidi sono in grado di portare moltissimi benefici, soprattutto se utilizzati sotto forma di olio.
Da ognuno dei cannabinoidi che abbiamo nominato, infatti, deriva un diverso olio, che si caratterizza per diverse proprietà e diversi scopi:
In conclusione di questo articolo, va detto che tutti questi oli – e di conseguenza i cannabinoidi da cui derivano – sono privi di effetti psicotropi e psicoattivi (al contrario del THC) e, quindi, non manifestano la sensazione di sballo in chi li utilizza.
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